I nemici invisibili: le micotossine

In tutti gli uccelli da gabbia e da voliera, i colombi da hobby e viaggiatori ed in tutti i volatili domestici ed ornamentali in genere, tra le molteplici cause o fattori predisponenti di malattia, accanto a quelle più note quali i virus, i batteri o i parassiti, ve ne sono alcune particolarmente insidiose, subdole ed invisibili che colpiscono gli animali in modo inaspettato, ma che sono tra le più dannose: le Micotossine.
Cosa sono le micotossine
Le micotossine sono i metaboliti di molte delle muffe che, in determinate condizioni di calore ed umidità, crescono e si sviluppano sia in campo che durante tutta la filiera del trasporto/immagazzinaggio sulle materie prime dei mangimi (o sui mangimi finiti stessi) ed essendo composti assai stabili, possono persistere laddove vengono prodotte anche quando le muffe che le producono non sono più presenti. In campo, le muffe micotossigene si sviluppano in modo particolare sui cereali Red_Linea_gialla_0618_Micotoss_shutterstock_714487939.jpg(mais, frumento, orzo, sorgo, durra e tra i cereali minori la scagliola, il miglio, il panico e l’avena) e i semi oleosi (lino, girasole, perilla, cardo bianco), ma quando le condizioni di umidità e calore sono favorevoli, come detto, le muffe si possono sviluppare anche durante il trasporto, la conservazione e l’immagazzinamento. Dato che gli uccelli vengono frequentemente alimentati con miscele composte da semi/materie prime provenienti anche da paesi in cui le condizioni climatiche ed i sistemi di raccolta, conservazione e trasporto sono favorevoli allo sviluppo di muffe, ecco che il problema delle Micotossicosi può assumere, e di fatto assume, una importanza sanitaria ed economica molto rilevante anche alle nostre latitudini.
I generi di muffe che producono le micotossine più pericolose per tutte le specie animali sono principalmente tre: gli Aspergillus, i Fusarium, i Penicillum.
Le micotossine prodotte da queste muffe sono innumerevoli, inodori, incolori e sono molto più diffuse di quanto non sia lecito aspettarsi anche quando sui mangimi o sulle materie prime non sono più evidenti i segni di contaminazione da muffe. Essendo dei veleni molto potenti, se assunte a dosi elevate possono provocare gravi intossicazioni acute e la morte. Se assunte a piccole dosi continuativamente, invece, alterano moltissimi processi vitali (quali la sintesi delle proteine, del DNA e dell’RNA), danneggiano fino a distruggere le cellule ed i tessuti di tutti gli organi ed apparati, provocano mutazioni genetiche, sono cancerogene, possono provocare gravi turbe riproduttive ed hanno tali e tanti effetti immunosoppressivi che determinano quasi sempre un sensibile aumento dell’incidenza di numerose patologie a carico di tutti gli organi ed apparati.
Le micotossine che provocano i danni più frequenti e significativi per l’avifauna sia domestica che ornamentale, sono quelle prodotte dal genere Aspergillus e Fusarium.
Tra queste, le più note e diffuse si annoverano tra le Aflatossine, le Ocratossine, i Tricoteceni di tipo A e di tipo B (il DON-deossinivalenolo o vomitossina), lo Zearalenone, la Fumonisina, la Moniliformina.
Ognuna di esse si caratterizza per una serie di effetti tossici specifici, ma è importante ed altamente significativo sottolineare che le micotossine possono agire in sinergia l’una con l’altra. È infatti ampiamente dimostrato come piccole dosi di micotossine combinate provocano effetti tossici molto più gravi di quelli prodotti da dosi più elevate di una sola di esse.
I segni clinici e le lesioni più comuni indotte dalle micotossine nei volatili
Le micotossicosi possono essere assai difficili da diagnosticare. A motivo del fatto che il danno è provocato da assunzioni continuative di piccole dosi per periodi di tempo prolungati, spesso i sintomi sono confondibili con quelli di altre patologie. Per questo, ogni qual volta si osservino arruffamento delle penne, edemi della testa, rifiuto dell’alimento, arrossamento ed edema delle mucose (sia oculari che della cloaca), dimagramento, alterazioni del comportamento alimentare e riproduttivo, malassorbimento, diarrea, turbe della riproduzione, cali dell’ovo-deposizione o della schiusa e infine un apparentemente inspiegabile aumento della mortalità o dell’incidenza di determinate patologie (ad esempio l’enterite necrotica da clostridi) le micotossine vanno sempre prese in considerazione come una possibile causa.
Anche dal punto di vista delle lesioni necroscopiche non è dato riscontrare alcunché di assolutamente tipico. Solitamente, in caso di micotossicosi possono infatti essere presenti generici segni di gastroenterite, a volte ulcere o emorragie puntiformi sulla parete dello stomaco o dell’intestino, atrofia dei villi intestinali e assottigliamento della parete intestinale, fegato ingrossato e steatosico, emorragie sulla borsa di Fabrizio, sulle ovaie e su tutta la superficie renale od edemi diffusi. Tutte lesioni queste che, se associate ai sintomi clinici precedentemente descritti, devono allertare l’appassionato ed il buon allevatore a considerare le micotossine come causa o principale o predisponente dei problemi osservati sui suoi animali.
I rimedi contro le micotossicosi
Alcune premesse:

  • contro le micotossine NON esistono antidoti;
  • in caso di micotossicosi, nessuna terapia può considerarsi risolutiva.

Soluzioni reidratanti, associate a complessi vitaminici ricchi in Vit. E, Vit. A, Vit. del gruppo B, Zinco e Selenio possono solo alleviare alcuni sintomi o, nella migliore delle ipotesi, fungere da palliativi al parziale ripristino delle funzioni organiche compromesse e dei danni ad esse correlati.
Le regole principali:

  1. Combattere le micotossicosi significa mettere in atto tutte le misure atte a far si che al becco degli animali non giungano alimenti contaminati e che se questo dovesse accadere, esse non vengano assorbite dall’intestino e vengano eliminate il più velocemente possibile attraverso le feci.
  2. La prima vera difesa contro le micotossicosi sono quindi gli appassionati e gli allevatori stessi. Se si osservano segni di contaminazione da muffe sul mangime o sulle materie prime, la prima cosa da fare è infatti sostituire il mangime contaminato o procedere alla sostituzione delle materie prime.
  3. Dato che un mangime può essere contaminato da più di una micotossina anche se non sono evidenti i segni di contaminazione da muffe, l’adozione di prodotti che le neutralizzano tutte, in modo da renderle inassorbibili tramite l’intestino e facilitarne l’eliminazione attraverso le feci, rimane la più efficace, sicura ed economica misura da adottare.

Per tutti i casi accertati o sospetti di presenza di micotossine negli alimenti, Formevet ha studiato VITASTAB TUTTO TOX-IMMUNO, un mangime complementare minerale per uccelli da gabbia e da voliera, colombi viaggiatori e da hobby, avifauna e uccelli ornamentali.

Bibliografia disponibile su richiesta

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